Casale Popolo

Dial. al PòpalPopolo, 1682 [Plan 1682].

Abitanti: 2578. Distanza da Casale Km 3 ‑ Altezza: m 115 s. m. Frazione di Casale M.to, provincia di Alessandria.

Parrocchia di S. Giovanni Battista. Fu istituita il 12/10/1603, smembrata dalla parrocchia della Cattedrale di Casale [Notizie 1800; AD 1991, p. 177] (il luogo era definito Rabeto ossia Corno [Modica 1993, p. 67]). Dal 1805 al 1817 appartenne alla diocesi di Vercelli [Orsenigo 1909, pp. 21-22].

Chiesa parrocchialeS. Giovanni Battista: in Cantone Chiesa (dial. Géžia). Nel 1602 gli abitanti della borgata Rabeto, stanchi di dipendere dalla cattedrale di Casale, ottennero dal duca Vincenzo Gonzaga il permesso di costruire una chiesa parrocchiale, che fu subito iniziata e consacrata il 12/10/1603 da mons. Tullio del Carretto, quando ancora non era ultimata [De Morano 1755, pp. 117-18; AD 1991, p. 177]. La chiesa subì danni nel corso delle guerre del sec. XVII. Fu ampiamente ristrutturata nel 1781 da Giuseppe Tricerri [Barbero 1979a, p. 55]. Il 25/9/1784 venne benedetta da don Bartolomeo Marini, rettore della parrocchia. Il 22/6/1802 fu riconsacrata da mons. Carlo Vittorio Ferrero della Marmora [AD 1991, pp. 177-78]. Interventi di restauro furono effettuati nell’ultimo decennio del sec. XX [AD 2002, p. 174].

Facciata a ordine unico con frontone, scandita da due lesene centrali e da due angolari impostate su un alto zoccolo. Il campanile ha un’originale copertura a bulbo. Impianto a navata unica divisa in tre campate, con cupola centrale a sesto ribassato [Celoria 1989, p. 154]; su entrambi i lati dell’aula si aprono due cappelle, intervallate nella campata centrale da un altare laterale per parte. Sull’altare maggiore è posta la statua lignea argentata e dorata della Madonna del Rosario, settecentesca; l’altare è sormontato da un grande Crocifisso pensile. L’altare rivolto al popolo in marmi policromi è stato realizzato nel 1993. Coro di noce intarsiato (sec. XVIII). Sulla parete di fondo si trova una tela centinata raffigurante la Predicazione di S. Giovanni Battista (sec. XVIII), entro una cornice di stucco dorato. Le pareti del presbiterio recano affreschi monocromi, forse dei fratelli Aceto, raffiguranti Gesù tra i fanciulli e l’Ultima cena; negli spicchi della volta dell’abside figurano in forma di angeli le tre Virtù teologali; nelle vele delle volte sono raffigurati i quattro Evangelisti e i quattro profeti mariani (Mosè, Aronne, Elia e Geremia); nei cieli delle volte, tra nuvole cariche di angioletti, sono dipinti il Trionfo del Battista e l’Ascensione di Cristo [Grignolio 1997, pp. 102-03]. Non c’è più la balaustrata definita magnifica dall’Olivero [Olivero 1940, p. 231]. I due grandi altari laterali barocchi hanno pale settecentesche, rappresentanti S. Vincenzo Ferreri che riporta in vita una donna e la Madonna del Rosario coi Ss. Domenico e Caterina da Siena e scena della battaglia di Lepanto, contornata dai quindici ovali dei Misteri. La Via Crucis in ceramica è opera moderna di Luigi Bagna [Grignolio 1997, pp. 102-03]. Il pulpito di noce intarsiato è del sec. XVIII. La bussola, ornata di sculture, proviene dalla chiesa di S. Stefano di Casale, ove fu acquistata nel 1800 [AD 1991, p. 178]. L’organo è di G. Mola [Angelino 2006b]; al di sopra è scritto il versetto: «Deo Nostro ut iucunda decoraque laudatio» (Salmi 147.1).

S. Giovanni Battista: in Cantone Corno (dial. Cor). Una chiesa dedicata a S. Giovanni era stata eretta nel 1488 dalla famiglia Vannina in memoria di Giovan Battista Vannina (probabilmente un religioso) [Monzeglio 1994, pp. 16, 24]; serviva alle varie borgate. Subì gravi danni durante le guerre di successione del Monferrato e venne riedificata nel 1716 [AD 1991, p. 178]. Restauri nel 1852-53.

Ingresso sopraelevato di due gradini, chiuso da una cancellata di ferro. Semplice facciata con timpano. Ai lati del portone d’ingresso si aprono due finestrelle; al di sopra, in una nicchia, è dipinto il Battesimo di Cristo. Un piccolo campanile si eleva sul fianco destro.

S. Lorenzo: in Cantone Brina (dial. Casìn-a ‘d Brìn-a). Costruzione effettuata negli anni 1896-97. Piccola aula absidata, unita a edifici privati. In facciata ha due oculi ai lati della porta d’ingresso e una finestrella quadrilobata al di sopra della stessa. L’interno prende luce anche da due finestre che si aprono nelle pareti laterali.

Madonna delle Grazie (Madonna della Neve): in Cantone Castello (dial. Castè). Eretta nel 1818 sui resti di una cappella precedente dedicata alla Madonna, che conservava un vecchio dipinto murale della Vergine col Bambino. Il campanile fu realizzato dall’architetto G.B. Formiglia. Nel 1908-09 venne ampliata su disegno di Crescentino Caselli; vetrate colorate a fuoco della ditta Albano-Macario; altare di marmo bianco di Francesco Realini; fu ripreso anche il campanile [Marchisa 1916, pp. 10-20]. Restauri nel 2005 (Luca Pagella) [Angelino 2006b].

Piccolo edificio con pianta a croce greca. Ha portichetto anteriore a fornice con timpano su cui è dipinta un’immagine della Madonna. Sul tetto, in corrispondenza dell’ambiente centrale, sopra una lanterna è collocata una statua della Madonna di Lourdes (ditta Giuseppe Nardini di Milano, 1909). Piccolo campanile sul fianco destro. La sacrestia è una minuta costruzione esterna, adiacente al presbiterio. All’interno sono presenti affreschi raffiguranti sulla parete di fondo, dietro l’altare, la Madonna delle Grazie e ai lati S. Evasio e S. Guido (pittore Annibale Ticinese; decoratore Giovanni Capriolo: 1909) [Marchisa 1916, pp. 17-22, 27]. Alcune iscrizioni su lapidi ricordano i fatti salienti del fabbricato.

S. Rocco (Rocchetto): chiesetta nascosta tra le cascine del Rocchetto, presso la strada Casale-Terranova, sulla destra dopo il “rondò”. Con S. Giovanni Battista era una delle due chiese campestri che nel sec. XVIII sopperivano alle difficoltà dei fedeli a partecipare alle funzioni della parrocchiale, data l’estensione della parrocchia. Prima della metà del sec. XVIII era intitolata a Maria Vergine del Rosario. All’inizio del sec. XIX crollò il portichetto; fu restaurata nel 1820.

E’ fatiscente. La facciata è limitata da due lesene angolari, che reggono il timpano triangolare; grande portale rettangolare sormontato da una cornice aggettante e da una finestra a lunetta. L’intonaco in parte scrostato rivela la sottostante muratura in mattoni e i punti dove si attaccava il portico crollato. Interno con volta a botte. La parete di fondo dell’altare conserva un dipinto murale, risalente al periodo della primitiva dedica, con la Madonna del Rosario entro un’ampia cornice di stucco, e una tela raffigurante S. Rocco, molto deteriorata, descritta attorno al 1820 come «quadro bellissimo, e di ottima Pittura», forse procurato dai Radicati, proprietari della chiesa [Monzeglio 1996, pp. 33-36].

S. Bambino di Praga: in zona Rondò. Fu costruita nel 1960 e benedetta da mons. Angrisani in data 11/12/1960 [AD 1969, pp. 71, 140].
Un basso portico precede la facciata e si prolunga sul lato destro della chiesa. La facciata culmina con un campanile a vela in mattoni a vista.